Una strategia parte dal governo per rilanciare le attività economiche nel settore dell’edilizia e delle ristrutturazioni. I provvedimenti sono anche una buona notizia per i nostri clienti: vengono dati sei mesi di tempo per progettare e realizzare nuovi interventi in casa, con uno sgravio fiscale che si estende anche su voci di spesa che sino ad oggi erano escluse.
Le fatture che emetteremo per gli interventi eseguiti aventi oggetto compatibile alle nuove condizioni potranno esser pagate con bonifico speciale ed essere detratte secondo questi termini e modalità:
sino al 31 dicembre 2013 tutte le spese di ristrutturazione beneficeranno di una detrazione del 50% con un massimale lordo di 96.000 euro. Fa fede la data di pagamento delle fatture, non la data d’inizio lavori.
I 96.000 euro sono lordi, ovvero di questi potrai recuperare il 50% (48.000), mentre per recupero inerente al risparmio energetico si parla di circa 60.000 euro ( per capirci, cappotto tetto e serramenti) questa volta netti , quelli che di fatto si recuperano. Per la precisione in origine era il 55% di 109.090,90 euro; poi riformati al 50% dunque 54.545 netti recuperabili; ad ora recuperabili al 65%
Inoltre possiamo mandare in detrazione anche le spese inerenti alla sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale se gestito da pompe di calore o caldaie a condensazione fino ad un massimale netto di 27.272 che è il 50% di 54.545,45 euro.
NOVITA’ SULL’ARREDAMENTO. Se con l’intervento di ristrutturazione si acquistano anche i mobili, sarà detraibile al 50% il costo fino a 10 mila euro. Questo equivale a 5 mila euro di sconto che il fisco si impegna a restituire in 10 rate annuali.
Dato che il testo del decreto non da specifiche sul tipo di mobili, l’incentivo dovrebbe comprendere tutti i mobili, e non solo gli arredi fissi che riguarderebbero armadi a muro e bagni, cucine.
Sembra che finalmente anche la messa in sicurezza statica degli edifici dopo i recenti avvenimenti dell’Emilia riceva un po’ più di attenzione nelle politiche di sviluppo. Da oggi gli interventi di adeguamento in chiave antisismica potranno essere detratti del 50%. Questo provvedimento rimane in vigore anche per tutto il secondo semestre 2013.
BONUS SU RISTRUTTURAZIONE E RISPARMIO ENERGETICO
A partire da luglio ma limitatamente fino a fine anno viene applicato un bonus del 50% sulle ristrutturazioni e del 65% per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.
Le detrazioni maggiorate rimarranno aperte sulle spese effettuate dal 1° luglio al 31 dicembre per i singoli immobili e fino al 30 giugno 2014 per i condomini.
Il bonus è limitato solamente ad alcune categorie di lavori, essenzialmente tutti quegli interventi migliorativi dell’involucro degli edifici. Si beneficia della detrazione al 65% ad esempio per la spesa di coibentazione delle murature, per il rifacimento della copertura, per l’acquisto e la posa di finestre e porte a tenuta termica. Rimangono esclusi dal bonus tutti i dispositivi e macchine di climatizzazione. Anche se per acquistare nuove pompe di calore, o cambiare la vecchia caldaia rimangono in vigore quegli incentivi stanziati in precedenza nel sistema del cosiddetto Conto Termico.
Con la fine dell’anno si ritornerà nuovamente ad un regime ordinario, che il governo non ha ancora definito. Il regime 2014 sarà comunque più selettivo e meno altruista dell’attuale.
36% è la percentuale di detrazione in regime ordinario per le ristrutturazioni edilizie, ed allo stesso livello sarebbero dovute scendere da luglio anche l’ecobonus, oggi del 55%.
UN RUBINETTO DESTINATO A RIDURSI NEL 2014
Il governo quindi punta su questa formula ma in maniera temporanea. I bonus, anche quelli che aiutano ad un rilancio del mercato, sembra che siano troppo esosi per il bilancio pubblico. Ipotizzando un investimento di 3 miliardi da parte dei cittadini, la sua metà, la verserà lo Stato.
Anche se il rimborso è dilazionato in dieci anni, sembra che nelle casse del bilancio pubblico non ci sia rimasto molto. Per coprire i costi di questo decreto il governo ha aumentato l’iva per i gadget venduti coi giornali, la vendita attraverso i distributori di bibite e snack, pure un pezzetto dell’8 per mille dello Stato, è intervenuto sui fondi dell’Economia e dell’Ambiente da cui tratterrà qualche milione, altri ancora dall’addizionale Ires sulle società.
Dal 2014 le maxi detrazioni tornerano ad un regime fiscale ordinario del 36% e con tetti di spesa molto più bassi a 50 mila euro.
LA DIREZIONE VERSO IL 2020
Il decreto avvia un processo che ambisce alla riqualificazione energetica degli immobili pubblici e privati con l’obbiettivo di migliorare l’efficienza dei consumi riducendoli.
Il decreto stabilisce nuovi criteri per arrivare ad uno standard definito edifici a “energia quasi zero” andando a cambiare i criteri di calcolo per controllare il raggiungimento degli obbiettivi. Gli edifici dovranno tendere ad un consumo energetico sempre più basso e coperto in buona quota da fonti rinnovabili localmente generate.
Il protocollo energia “quasi zero” dovrà essere rispettato per tutti i nuovi edifici privati entro il 2020 e anticipato dagli edifici di proprietà dello Stato entro il 2019.
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