Quale legno scegliere per la pavimentazione?

Le specie legnose oggi offerte dal mercato sono molte e varie, ma sono davvero tutte idonee ad assolvere le loro funzioni?oltre alle qualità è bene pensare anche agli abbinamenti possibili con gli arredi e la scelta dei materiali che andranno a completare l’opera.

Le specie legnose per pavimenti

I legnami utilizzati in passato nelle pavimentazioni erano esclusivamente le essenze locali poi il mercato sempre più volto ad offrire nuove possibilità ha introdotto legnami africani, asiatici canadesi e statunitensi anche nel nostro mercato tradizionale. Il legname per sua definizione subisce variazioni in base ai rapporti che concorrono tra temperatura e umidità; questo è il motivo per cui essenze locali meglio si comportano ai regimi igrotermici qualora vengano posate nelle vicinanze di raccolta. Nel tempo anche i riscaldamenti degli immobili hanno fatto sì che già prima della posa il legname dovesse avere un ottima essiccazione/stagionatura al fine di contenere il più possibile le movimentazioni possibili dopo la posa in opera. Benchè la movimentazione continua del legno sia quel fattore che ne attesti la sua naturalezza e verità spesso non è cosa compresa dall’utenza moderna che vorrebbe pavimenti in legno robusti da non scalfirsi mai e a zero movimentazione.

Francamente di fronte a queste richieste la nostra società tende sempre a spiegare ai nostri clienti che la scelta dei materiali resta una fase molto importante ed è fondamentale  conoscere quale sia la vera natura del legno,quale materiale mutevole e mediamente tenero,  portarli così ad apprezzare il suo invecchiamento segnato da graffi d’usura e movimentazioni; tuttavia la movimentazione non deve mai portare al distaccamento delle tavole cosa assolutamente inaccettabile. Resta pertanto importante che il legame utilizzato sia sufficientemente maturo per la posa. In merito all’essenza da scegliere è giusto operare la scelta dopo aver conosciuto i “pro e contro” di ogni specie. A questo pro và conosciuta la durezza e il viraggio cromatico ad opera del tempo.

Ecco a seguire una tabella riportante le durezze del legno, importanti fattori utili alla scelta dei materiali.

tabellalegno

 

 

Quale colorazione di parquette scegliere?

Il colore del pavimento in legno è sempre da valutare in funzione della venatura, della presenza di nodi e stonalizzazioni , variazioni cromatiche che concorrono da una lista all’altra. Venature più evidenti doneranno molto carattere al pavimento rendendolo protagonista (es. Ulivo) , così come la stonalizzazione delle doghe (es. Teak) lo rende visivamente dinamico e poco uniforme. Così sono i nodi stabili (non destinati a spaccarsi a dividersi dal legno che cotituisce la plancia) se in una quantità proporzionata per la natura della specie legnosa conferiscono autanticità e sono sempre più apprezzati e voluti.

Colori più neutri (i più chiari tipo acero e rovere) e i più scuri (tipo ebano e teak) con minori presenze rosse tengono ampia la facoltà di scelta dei materiali che verranno utilizzati  nell’arredamento e nelle finiture, a differenza dei pavimenti rossicci che non si sposano con tutti gli abbinamenti.

Le tinture e la termo cottura cosa sono?

I parquettes possono venir tinti, a questo pro ben si prestano le essenze chiare e robuste come il rovere. La tinta leggermente penetrante può essere schiarente scurente o coprente. Si possono pertanto ottenere diverse cromie anche nei colori più disparati. E bene però ricordare che in caso di lamatura o graffiatura del pavimento vi è molta probabilità che venga a riemergere il colore naturale del legno. Ancora una volta il nostro consiglio è quello di scegliere un pavimento naturale come il legno per la sua vera naturalezza e colore originale, per coerenza e per poterne apprezzare un usura più naturale e piacevole. La termocottura, invece presuppone la cottura del legname volta a renderlo poco sensibile ai cambiamenti di umidità e renderlo quasi inerte. Questa lavorazione può far virare i toni cromatici e offrire nuove possibilità compositive. Bisogna però tener conto che questa procedura riduce l’elasiticità del legno che resterà più secco e più sensibile alla scalfitura sopratutto vicino alle teste delle tavolette.

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